Terremoto all’ufficio tecnico di Roccamena, 5 indagati, tra loro l’ex sindaco Tommaso Ciaccio

Istigazione alla corruzione al comune di Roccamena: pressioni e offerte in denaro per modificare un verbale di inizio lavori di un cantiere, ma il RUP non cede

Si sono concluse le indagini preliminari nei confronti di cinque soggetti del comune di Roccamena, tra i quali l’ex sindaco Tommaso Ciaccio, oggi presidente del consiglio comunale.

Al centro dell’inchiesta, condotta a partire dal 2018 dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, ci sarebbero state le pressioni mosse nei confronti del tecnico comunale Giuseppe Moscarelli da parte dell’ex sindaco Tommaso Ciaccio e degli altri indagati, finalizzate a fargli modificare il verbale di inizio lavori del cantiere di “Ristrutturazione della Piazzetta di Via Roma – Via Umberto I” del giorno 15/11/2016, cantiere del quale il geometra Moscarelli era responsabile unico del procedimento e direttore lavori.

L’indagine riguarda anche Francesco Foto, impiegato presso l’ufficio lavori pubblici del comune di Roccamena, Massimo Verga, responsabile del settore tecnico del comune, Pietro Spataro, titolare della società  “Rinnovamento di Spataro Pietro sas”, Damiano Civiletto, allora assessore ai lavori pubblici (darà le dimissioni il 31 gennaio 2018).

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Secondo la ricostruzione del Sostituto Procuratore, la dott.ssa Lorenza Turnaturi, questi soggetti avrebbero agito in concorso morale e materiale tra loro, raccogliendo il denaro da offrire a Moscarelli, abusando dei poteri e delle rispettive qualità ed esercitando forti pressioni psicologiche sul tecnico, che si sarebbe sempre rifiutato di modificare il verbale di consegna dei lavori con il quale si conferiva l’incarico alla ditta “Rinnovamento di Spataro Pietro sas”.

Foto, nel gennaio 2018, gli avrebbe offerto in una prima occasione la somma di 500 €, successivamente quella di 800 €. Il mese successivo sarebbe stato l’allora sindaco Ciaccio a offrirgli la somma di 1.800 €: “Io ti do i soldi per pagare l’intera sanzione, mi tolgo un mese di stipendio, però tu mi devi promettere che mi sblocchi il cantiere”, dichiarava il primo cittadino che adesso riveste il ruolo di presidente del consiglio comunale di Roccamena.

Ma anche in quell’occasione Moscarelli rifiutava l’offerta e, a fine febbraio, decideva di rassegnare le dimissioni, adducendo, tra le varie motivazioni, proprio le incongruenze riscontrate nei formulari relativi al cantiere in oggetto, affidato al cognato di Foto. A questo punto sarebbe stato lo stesso Foto ad intervenire sul Moscarelli per indurlo, dietro una indebita utilità, a cancellare questo riferimento nella nota di dimissioni. Ma anche questa volta riceveva il netto rifiuto da parte del geometra Moscarelli.

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Gli indagati dovranno rispondere del reato di istigazione alla corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio.