Sanità, l’accusa: “Trame occulte e spartizione delle poltrone”

Le trame occulte ordite intorno alle nomine della sanità siciliana”. Ha scelto queste parole il giudice per le indagini preliminari Graziella Luparello per descrivere, lo scorso luglio, quando ha stabilito ll’imputazione coatta nei confronti dell’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta. 

La presunta “spartizione delle poltrone” è costata a Crocetta l’accusa di induzione indebita a dare o a promettere utilità. Il processo, così come ricostruito da Livesicilia, alcuni giorni fa è stato trasferito da Caltanissetta a Catania per competenza territoriale. 

La vicenda si concentra su un intreccio di nomi e nomine decise dall’esecutivo regionale di due legislature fa. In particolare a Catania, Caltanissetta ed Enna. La Procura nissena aveva chiesto l’archiviazione, non ravvisando ipotesi di reato. Il criterio delle nomine alle direzioni generali delle Asp, secondo i pubblici ministeri, era rimasto nel perimetro della discrezionalità politica. Di avviso opposto il giudice che ha valutato diversamente le intercettazioni telefoniche registrate nei giorni dell’assegnazione degli incarichi quando il politico di Gela guidava la Regione.

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