Loredana Guida”, l’interrogativo sul chinino

La Procura Generale di Palermo avoca a sé l’inchiesta sulla morte dell’agrigentina Loredana Guida, vittima della malaria non diagnosticata in tempo. I dettagli.

Loredana Guida

Si legge nell’enciclopedia che il chinino è un alcaloide naturale originariamente ricavato dalla corteccia della pianta andina Cinchona, già conosciuta e adoperata come medicamento dagli spagnoli nel XVII secolo, avente proprietà antipiretiche, antimalariche e anagelsiche. Oltre a essere utilizzato come principio attivo antimalarico e nel trattamento dei crampi muscolari, può anche essere inconsapevolmente assunto, dato che è presente in bevande come l’acqua tonica e il bitter al limone. Ebbene, alla Procura Generale di Palermo, ed esattamente al sostituto Procuratore Generale, Umberto De Giglio, sono insorti alcuni interrogativi: perché il chinino antimalarico è stato somministrato parecchio in ritardo a Loredana Guida, l’insegnante e giornalista agrigentina di 44 anni morta il 28 gennaio del 2020 vittima della malaria, liquidata inizialmente dai medici come banale influenza e dimessa, dopo il rientro ad Agrigento dalla Nigeria? Ecco perché Umberto De Giglio ha avocato l’indagine strappandola (nel senso figurato e non dispregiativo) alla Procura di Agrigento. Il Tribunale di Agrigento ha già rinviato a giudizio per omicidio colposo tre dei medici che ebbero in cura Loredana Guida: Gioacchino Brucculeri, medico in servizio alla Guardia medica, Maurilio Castelli, in servizio al Pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento, e Francesco Sciortino, medico curante di Loredana Guida. Il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Miceli, a fronte dell’archiviazione richiesta dalla Procura agrigentina, ha invece disposto un supplemento d’indagini su due medici: Antonio Marotta e Alida Maria Lauria. E dunque, il sostituto Procuratore Generale, Umberto De Giglio, ha indicato nel dettaglio due tracce di ulteriore indagine. La prima: tempi e modalità con cui fu richiesto ed acquisito all’ospedale di Catania il chinino somministrato a Loredana Guida il 21 gennaio del 2020 dopo giorni di inerzia. La seconda: l’accertamento di eventuali colpe nella mancata sottoposizione tempestiva di Loredana Guida al test per la malaria e all’inizio della terapia nonostante lei fosse febbricitante, sofferente, e avesse più volte informato i medici di essere appena rientrata dalla Nigeria.

Teleacras Angelo Ruoppolo