Aeroporto di Catania. Maurizio Prestifilippo (presidente Confcommercio Caltanissetta-Enna): “Adesso, tutti insieme, dobbiamo ricostruire l’immagine della Sicilia”

Sulle polemiche che stanno accompagnando il progressivo ritorno alla normalità dell’Aeroporto Fontanarossa, prende posizione il presidente interprovinciale di Confcommercio Caltanissetta Enna, Maurizio Prestifilippo, che ha diramato questa nota:

«Le scuse da presentare ai siciliani, ai turisti, agli operatori commerciali per quanto scontate e dovute, non devono far dimenticare l’eccezionalità dell’accaduto – ha detto Prestifilippo – Che la incredibile crescita degli ultimi anni dell’aeroporto di Catania non sia stata seguita dai necessari adeguamenti è un dato: e bisogna vedere se le responsabilità non siano più burocratiche (Stato, Regione) che realmente dipendenti dalla volontà della Sac. Perché in questi ultimi anni di tumultuosa crescita dello scalo catanese, che è diventato il più importante del Sud Italia, grazie ad una ottima governance, molti improbabili protagonisti di seconda fila che si erano pure fatti incorniciare come eroi per i successi conseguiti, oggi sorgono a dire: “L’avevo detto io!”. Ma allora se lo sapevi, se ne avevi il potere (e l’avevi) perché non l’hai fatto per tempo?».

Maurizio Prestifilippo ha sottolineato che «anche Vito Riggio, a cui non manca certo l’esperienza, ha sottolineato il necessario principio per cui di fronte alla disgrazia (incredibile per quanto sia) i siciliani e le loro istituzioni rappresentative, avrebbero dovuto essere unite e solidali per cogliere subito il ritorno alla normalità».

Secondo il presidente di Confcommercio Caltanissetta Enna «l’occasione è comunque utile per comprendere quanto fragile sia l’intero sistema dei trasporti in Sicilia. Mille volte lo ha ricordato il presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto, il quale ha evidenziato come le linee di terra, autobus e ferrovie siano sempre state incongruenti con arrivi e partenze dell’aeroporto di Catania. In condizione di stress, poi, salta tutto

«E non ce ne stupiamo se è vero che per molti mesi l’analogo incendio al Terminal 1 di Fiumicino fece scaturire cancellazioni, ritardi, dirottamenti e causò anche l’inasprirsi delle tariffe. Ed era Fiumicino, uno scalo strutturalmente molto più grande, organizzato ed efficace dello scalo catanese. Eppure nessuno si azzardò ad infierire durante la crisi. E si arrivò alla normalità remando tutti nella stessa direzione».

«Riacquisita oggi la piena operatività dell’aeroporto– sostiene il presidente Prestifilippo – le polemiche non mancano e si operano distinguo che preludono ad una resa dei conti. Siamo sempre alle solite! Eppure proprio Nico Torrisi ha colto immediatamente il senso della tragedia che si era creata e si è indirizzato verso l’immediata ripresa dell’operatività, anche parziale, dello scalo. A Fontanarossa si è lavorato intensamente per aumentare, il più possibile, il numero di decolli e atterraggi. Grande sensibilità si è registrata da più parti di fronte a questo imperativo che era l’interesse vero della Sicilia; i sequestri avrebbero potuto essere più consistenti e più lunghi nel tempo. La ricostruzione avrebbe potuto comportare opere difficili (soprattutto a luglio) e tempi morti, che invece non ci sono stati».

«Protezione civile e Aeronautica Militare, Enac e tutti gli altri enti coinvolti, hanno ben compreso che bisognava correre – scrive Prestifilippo – Questo è il miglior risultato che gli amministratori della Sac hanno ottenuto. Nico Torrisi, anche presidente degli albergatori siciliani, è stato il più consapevole tra i protagonisti di questa vicenda. Oggi è proprio Confcommercio, l’organizzazione di categoria da cui Torrisi proviene, che deve stringersi intorno a lui per fare di questa brutta esperienza della Sicilia, il punto da cui ripartire insieme. Fare quadrato, non per principio preso, ma per essere protagonisti di un nuovo futuro che cancelli il danno che tutti abbiamo subìto. In questo senso è da apprezzare il ruolo svolto dal Ppresidente della Regione Schifani nel raggiungere l’obiettivo di una riapertura e non infilarsi in sterili polemiche. Sia il suo un esempio!»

«Nessuno nega gli enormi disagi, le sofferenze dei passeggeri, l’impazzimento del servizio bagagli, la difficoltà di dialogo con le compagnie aeree spesso assenti e talvolta perfino strafottenti – conclude Maurizio Prestifilippo – Abbiamo sopportato disdette, disservizi, deperimento di merce e rilevanti danni economici.

Adesso, TUTTI INSIEME, dobbiamo ricostruire l’immagine della Sicilia.

Forse si sarebbe potuto fare di più: il governo nazionale ci ha messo un po’ a capire che la Sicilia bruciava tutta, in quei giorni di Luglio che non dimenticheremo: boschi, aree di riserva, discariche. Non ci siamo fatti mancare niente. Perfino ferrovie e autostrade hanno mostrato la corda.

Si rifletta sulle carenze che si sono evidenziate. E’ giusto: si chiamino a responsabilità tutti coloro che per responsabilità, per ruolo e per mestiere avrebbero dovuto fare quello che purtroppo non si è fatto. Chi ha sottovalutato per esempio (con anni di ritardi nelle autorizzazioni) che l’aeroporto di Catania stava assumendo una enorme importanza per l’intera economia siciliana. Ascoltiamo, senza pregiudizi, i protagonisti e cerchiamo di operare affinché, da ora in poi, venire in Sicilia sia per tutti un obbiettivo facile e sicuro».