‘Il sistema Montante’ di Petrotto, ‘Sbirromafia’ di Tringali ed i reportage di Di Natale tradotti in varie lingue e diffusi in tutt’Europa, grazie a Pavol e Michaela, due reporter Slovacchi minacciati dalla mafia italo-austriaca

Chi sono Pavol e Michaela, i blogger Slovacchi trapiantati in Austria?

Perché vanno in giro a realizzare reportage sulle mafie?

Perché sono venuti in Italia ad intervistare, tra gli altri, il giornalista Angelo Di Natale di Modica, l’ex sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto e l’impareggiabile vignettista e scrittore di Vittoria Emilio Tringali?

Ce lo spiega direttamente il giornalista Angelo Di Natale…

Se la ‘Ndrangheta s’insedia nella città di Mozart, collude con pezzi delle istituzioni e perseguita gli onesti, aggrediti e travolti dal business criminale. La storia sconvolgente di Pavol e Michaela: reporters per necessità; protagonisti di una ‘Antimafia globale’ in linea con l’universalità del più grande genio della musica; attivisti e pungolo salutare, da Salisburgo, contro la tolleranza della zona grigia in ogni luogo; autori coraggiosi di video inchieste sulla mappa mutevole del potere mafioso in Italia e nelle zone del Sud.

Pavol e Michaela sono due giovani slovacchi che in Austria, dove si erano trasferiti, hanno visto la loro vita gravemente minacciata dagli affari criminali della ‘ndrangheta’ e soprattutto dalle opacità di uomini delle istituzioni di quello Stato non capaci, o non disponibili, a fare la cosa giusta: fermare una pericolosa attività criminale e tutelare gli onesti che ne sono vittime.

E così si sono trasformati in due whistleblowers universali, in due investigatori-reporters che puntano a stimolare la crescita dei soli anticorpi efficaci contro questa pericolosa deriva di commistioni delle autorità istituzionali con una delle più pericolose e rapaci mafie mondiali: la conoscenza, la presa di coscienza, il rifiuto di questo stato di cose, la denuncia pubblica, la sensibilizzazione sulla necessità di un impegno collettivo, il solo capace di dare forza a queste istanze di giustizia. Il richiamo ai loro connazionali Jàn e Martina va inteso solo nel senso di accomunare la loro battaglia contro la mafia e la disponibilità a fare tutto il possibile. Ma l’azione di Pavol e Michaela deve servire a non lasciarli soli, a farne la battaglia di tutti gli onesti, a dare forza ad un intero e vasto movimento civile contro la mafia e a fare trionfare la giustizia, tutelando preventivamente ogni istanza di denuncia.

E’ in questo contesto che nella mia doppia veste di direttore di ‘In Sicilia Report’ e ‘In Sicilia Tv’, sono stato invitato da Pavol e Michaela a dare il mio contributo con un intervento pubblicato sul sito (qui) nella sezione ‘Eroi di Sicilia’  (qui) nella quale spicca la testimonianza di Salvatore Petrotto, (qui) giornalista, scrittore, docente, attivista ed ex sindaco di Racalmuto, perseguitato dalla mafia impadronitasi, o infiltratasi, in Sicilia  nelle istituzioni perché egli, con la sua azione politica-amministrativa e con le sue denunce pubbliche ha sempre scelto la via dell’onestà, della trasparenza, della legalità e della cura del bene pubblico e degli interessi generali contro quelli privati, spesso illeciti e rientranti nel business mafioso.  Di rilievo anche quella di Emilio Tringali (qui) autore di ‘Sbirromafia’, scrittore, attivista e analista investigativo dei segreti ancora nascosti del ‘sistema-Montante’ e scopritore di risvolti inquietanti.