Ringrazio il giornalista Paolo De Chiara, il Comune di Terranova (RC) ed il suo Sindaco, il Dirigente della Polizia di Stato Michele Di Stefano e tutti quanti gli organizzatori della presentazione, il 27 agosto scorso, del mio libro ‘Il Sistema Montante’, pubblicato dall’editore Bonfirraro.
Ringrazio anche il Commissario di Polizia in pensione Mario Ravidà, impegnato in prima linea nelle indagini a carico di numerosi soggetti appartenenti a vario titolo alle organizzazioni mafiose. Con lui ho avuto modo di conversare in questi giorni soffermandoci sulla trattativa Stato-mafia e sui depistaggi di Stato relativi alla caccia ai latitanti.
Si tratta di uomini dello Stato nel vero senso della parola, impegnati anche in complesse indagini a carico di personaggi eccellenti che finora sono rimasti, in maniera incredibile, degli intoccabili.
Di Stefano e Ravidà, ai quali dobbiamo aggiungere il martoriato colonnello Riccio, ma anche il finanziere Pulici, od ancora magistrati quali la Dotta.ssa Principato e l’attuale procuratore di Milano, il Dott. Viola, hanno pagato un prezzo non indifferente nell’espletamento del loro dovere. Sono stati terribilmente colpiti, infangati, diffamati e calunniati da chi era ed è ancora dedito, in maniera eversiva, ad omettere di svolgere delle doverose indagini, o ad insabbiare ed a depistare le indagini in corso, per assicurare un’impunità che ormai dura da più di trent’anni, a dei criminali di Stato.
È a gente come il Di Stefano o Ravidà, Pulici, Marcello Viola o la Dott.ssa Principato, cari vecchi e nuovi esimi Presidenti della Repubblica, che si devono conferire i titoli di Cavaliere della Repubblica; piuttosto che ai vari Montante, e ad altri personaggi farlocchi come lui, dediti alla solita antimafia di facciata. Antimafia parolaia e di carta, buona solo a creare un senso di smarrimento, a devastare i nostri territori, a distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi causati dalla mafia dei colletti bianchi, dalla mafia trasparente. Non si può continuare ad accreditare quali ‘apostoli dell’antimafia’ soggetti come Montante che hanno contribuito ad uccidere un’intera economia ed hanno inquinato le Istituzioni per favorire le solite lobby d’interesse che agiscono impunemente, coperte e tutelate anche da questi falsi professionisti dell’antimafia.
Video su Facebook:
È il caso di dargli credito? Leggi:15.09.2023 su Facebook/HuffPostItalia e Buttanissima
Mattarella a Confindustria, standing “uovazioni” per avere detto. . . leggete . . . leggete: «No alla tentazione di cavalcare le paure». Che cacchio vuol dire e significa? Ma dove siamo e in quale clima di decadenza politica e morale vegeta questa Italia? Con il Matt la mafia tradizionale è stata installata al Quirinale trasformando la più alta sede istituzionale in quOrinale. Sergio Mattarella-Buccellato-Rimi del quale il Fatto scrisse (e se non è vero, smentisca) di aver trascorso una vita a sbianchettare il pesante curriculum del padre, il patriarca dc che traghettò la mafia nella Dc, mandante* della strage di Portella delle Ginestre (11. Maggio. 1947) e responsabile dell’ avvelenamento per stricnina nel caffè all’ interno del carcere Ucciardone di Palermo,, massacratore del sociologo triestino Danilo Dolci che trascorse anni nella Sicilia occidentale a denunciare le scorrerie del Bernardo Mattarella, facendone un antifascista e un angelo o arcangelo. BMBR, capo indiscusso del Clan dei Mattarella, che tollera il figlio nel ruolo di consulente ben pagato dell’ ex ministra Madia e che la nipotina Maria fu Piersanti, in assenza di titoli qualificati (un curricilum da far accapponare una certa pelle!) ed passa a segretario generale della Regione Sicilia nel corso di uno sporco affare che costò una manciata di milioni. BMBR del fratello Antonino dal sapore di Banda della Magliana e il nipotino Bernardo jr. dai contrasti con giustizia di Palermo. BMBR che ancora non riesce a rendere note le ragioni dell’ assassinio del fratello Piersanti, consegnato alla mafia dall’ ex ministro dell’ Interno dc Rognoni, al quale si era rivolto per avere il sostegno del partito nella lotta contro la mafia. Ritornato a Palermo dall’ incontro con Rognoni, venne puntualmente assassinato, avvolto nella ragnatela dei rapporti tra politica (Andreotti) e Setefano Bontate (fatto fuori anni dopo dai corleonesi). Senza trascurare l’ altra l’ ipotesi, legata alla doppia morte del bandito Salvatore Giuliano, ucciso da Pisciotta nel sonno nella casa De Maria di Castelvetrano e dai carabinieri massacrato, già morto, nel cortile della stessa casa. Qualcuno sostenne che con l’ assassinio di Piersanti Mattarella, alla quale Giuliano era molto vicino, questa abbia voluto vendicare il subdolo comportamento dal vecchio Bernardo Mattarella. Va ricordato che nel contesto e anni dopo, la mafia fece assassinare a San Giuseppe Jato, in occasione di una fiera di bestiame, il capomafia Beenedetto Minasola, il quale era stato colui che aveva consegnato Giuliano al vescovo della diocesi di Monreale da dove venne condotto a Castelvetrano, nella casa dell’ avvocaticchio De Maria. Si, e ancora, quel SMBR (Sergio Mattarella-Buccellato-Rimi) che del nonno materno, su internet del nonno materno (Buccellato) ha fatto scomparire ogni traccia , mentre della mamma Maria, dei suoi fratelli e sorelle e della madre, vengono fatti riferimenti anagrafici. Va ricordato che nell’ insalata mista dei Buccellato di Castellamare, Il filo materno del Sirgiuzzu) annovera mafiosi a iosa, ma anche un magistrato. . . . . *Il 18. Marzo 1970 morì il deputato Ramirez. Nel suo testamento fu trovato un plico sigillato che alla sua morte doveva essere consegnato al deputato Montalbo. Il plico conteneva uno scritto del Ramirez su una dichiarazione dell’ ex deputato Barbera. Questi dichiarava che per la strage di Portella delle Ginestre, Giuliano era stato incaricato da Marchesano, Alliata, Cusumano Geloso e Bernardo Mattarella. Inutile chiedersi come mai anche questa dichiarazione non sortì mai alcun effetto, dato che, tranne il Cusimano – che, come scrisse la commissione antimafia, morì in circostanze misteriose (come gli ispettori di Polizia Ciro Verdiani e Ettore Messana)-, anche Marchesano e Mattarella erano passati ad altra vita. A tal uopo si ricorda lo scalpore destato in Germania allorché la Casa Editrice Rowolt Taschenbug GmbH, nel maggio 1976 pubblicò il prezioso testo del compianto scrittore e giurista tedesco Peter =. Chotjewitz, MALAVITA, Mafia zwiscen gestern und morgen, edito nel 1973 dalla Casa Editrice Kipenheuer & Witsch, di Colonia. Quel che molti italiani e i Paesi civili d’ Europa e del mondo si chiedono è come mai questo mostro al nome di SMBR possa essere stato eletto a rappresentare la più alta carica dello Stato, tranne ad avvolare la tesi secondo la quale ad “imporlo” sono state le perverse 5 entità: Vaticano, mafia, ‘ndrangeta, massoneria, FF.MM. Chi hanno “uovazionato” gli industriali e come possono essere state possibili simili schifezze nel nostro Paese? Quanto tempo, ancora, deve restare questo “mostro” al Quirinale in un contesto nazionale che ha espresso figure come Mario Draghi, e, ora, una primavera come Roberto Vannacci? Come nel caso-Ustica, avanti così nell’ affaire-Mattarella. V E R G O G N A! Signor Feltri, rifletta e non faccia lo struzzo. Lasci che gli italiani e il mondo civile sappiano.