“Bonafede e Gentile”, altri particolari

I casi Luppino e Bonafede, e la contestazione di associazione mafiosa anche a Laura Bonafede, presunta amante di Matteo Messina Denaro. Il ruolo della figlia di lei, Martina, appena arrestata.

L’agricoltore di Campobello di Mazara, Giovanni Luppino, autista di Matteo Messina Denaro arrestato anche lui alla clinica “La Maddalena”, è stato imputato di procurata inosservanza di pena e favoreggiamento aggravati da mafia. Poi, in occasione della prima udienza preliminare, la Procura ha modificato il capo d’imputazione, aggravandolo in associazione mafiosa, così come è già stato per Lorena Lanceri, presunta vivandiera, insieme al marito Emanuele Bonafede, e “compagna di merenda” di Matteo Messina Denaro. E così come è stato per i due cugini omonimi Andrea Bonafede, il nato nel 53 e il nato nel 59, presunti prestanome a lavoro per assecondare interessi e necessità mediche (e non solo) del boss. Tuttavia, Andrea Bonafede, il nato nel 53, l’operaio comunale, è stato appena condannato a 6 anni e 8 mesi di carcere in primo grado solo per il reato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravato dall’avere favorito Cosa Nostra, e non per il reato di associazione mafiosa, contestato dalla Procura, che ha invocato la condanna dell’imputato a 13 anni di reclusione. Ebbene adesso lo stesso, ovvero la contestazione del reato di associazione mafiosa e non più del reato di favoreggiamento aggravato, è accaduto per Laura Bonafede, 56 anni, l’insegnante di Campobello di Mazara legata a Matteo Messina Denaro da un intenso rapporto di amicizia, arrestata lo scorso 13 aprile dai Carabinieri del Ros, figlia del defunto capomafia di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, cugina dei presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, Andrea ed Emanuele Bonafede, e moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile, autore di due omicidi commissionati da Messina Denaro. Laura Bonafede sarebbe stata una pedina di rilievo nella scacchiera di comunicazione del boss, ne avrebbe condiviso interessi e strategie, adoperandosi a protezione della sua latitanza, e coinvolgendo in ciò anche la figlia Martina Gentile, appena arrestata anche lei. E la convivenza tra Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro sarebbe stata l’occasione per il boss di coltivare affetto filiale verso Martina, indicata con i nomi in codice “Tania”, “Lupetta” o “Cromatina”. In un pizzino indirizzato a “Blu”, nome in codice di Laura Bonafede, Messina Denaro ha scritto: “Eravamo una famiglia”. E a testimonianza di ciò, il boss così ha scritto alla sorella Giovanna il 21 aprile del 2022 riferendosi a Martina Gentile: “Io ho cresciuto una figlia che non è mia figlia biologica, ma per me è mia figlia, e mi ha dato l’amore di una figlia, mi ha voluto bene e mi vuole bene, ha molto di me perché l’ho insegnata io, se vedessi il suo comportamento ti sembrerei io al femminile. Che voglio dire? Che non sono stato solo, e che ‘sciacqualattuga’ (si riferirebbe a sua figlia Lorenza Alagna) non significa più niente per me”. E poi alla sorella Rosalia così Messina Denaro scrive il 25 gennaio del 2022: “A me vedi che non è mancato l’amore di una figlia. Pur non essendo mia figlia è cresciuta con me. Per tanti anni siamo stati assieme tutti i giorni. Ha dato un senso alla mia vita solitaria, ha molto di me, forse anche troppo. Ha il mio carattere perché gliel’ho insegnato io, lei era predisposta. Oggi è una persona matura, non ci vediamo più perché il destino ha voluto così ma è rimasta molto attaccata a me. Quando si può mi scrive. Credo di essere stato fortunato ad averla avuta e ne sono orgoglioso di come è cresciuta anche per merito mio. So che un giorno la conoscerai. Si chiama Cromatina”. E poi ancora, nel covo del capomafia è stata trovata anche una lettera che Martina Gentile gli ha inviato il 21 dicembre del 2022, dopo averlo incontrato probabilmente per caso. E la ragazza scrive: “Carissimo adorato, che immensa gioia poterti abbracciare, è stato bellissimo, mi sono sentita protetta, importante, felice, non so spiegarti, ma poi è stato ancora più bello perché inaspettato. Non sapevo cosa fare, cosa dirti prima, ti avrei voluto dire di darmi un passaggio e ti fermavi a mangiare a casa… utopia! Incredibile come ci hanno tolto tutto”.

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