Omicidio Lupo a Favara: l’ex suocero all’ergastolo

La Corte d’Assise di Agrigento ha condannato all’ergastolo Giuseppe Barba, imputato dell’omicidio a Favara dell’ex genero Salvatore Lupo. I dettagli.

Il primo aprile del 2022 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto il giudizio immediato, ovvero il processo scavalcando il filtro dell’udienza preliminare ricorrendo l’evidenza della prova, a carico di Giuseppe Barba, 67 anni, di Favara, arrestato dai Carabinieri l’8 settembre del 2021, imputato di avere ucciso con tre colpi di pistola calibro 38 l’ex genero, l’imprenditore ed ex presidente del Consiglio comunale di Favara, Salvatore Lupo, 45 anni, il 15 agosto del 2021, in via Quattro Novembre, all’interno di un bar. Tracce di polvere da sparo sarebbero state rinvenute nel marsupio e in una mascherina, sequestrati a Giuseppe Barba, dai Carabinieri del Ris (Reparto di investigazioni scientifiche). E altre tracce di polvere da sparo sono state rinvenute nell’automobile di Barba, una Fiat Panda, il cui transito nei pressi del bar è stato registrato da telecamere di video-sorveglianza. Il movente del delitto sarebbe legato a contrasti economici tra Barba e Lupo dopo la separazione di Lupo dalla moglie Maria Giusy, 40 anni, figlia di Giuseppe Barba. Lo scorso 22 settembre, innanzi alla Corte d’Assise di Agrigento, presieduta da Giuseppe Miceli, il pubblico ministero, Paola Vetro, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna all’ergastolo a carico dell’imputato, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica. Parte civile è un figlio di Salvatore Lupo, assistito dall’avvocato Daniela Posante. A Giuseppe Barba si contestano i reati di omicidio aggravato dalla premeditazione e perché lo avrebbe commesso per motivi abietti e futili, e di illegale detenzione e porto in luogo pubblico di una pistola calibro 38. Salvatore Lupo sarebbe stato seguito e pedinato fino al bar, dove il giorno di Ferragosto si recò per comprare delle vaschette di gelato, e nel locale è stato ucciso con tre pistolettate, alla guancia destra, alla spalla destra e a sinistra della testa. Il 10 giugno del 2022 a Giuseppe Barba sono stati concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per precarie condizioni di salute. Il figlio di Salvatore Lupo, Calogero, in Aula ha già ricostruito i presunti contrasti tra suo nonno Giuseppe Barba e il padre, e ha raccontato la colluttazione, già nota agli atti, tra i due pochi mesi prima dell’omicidio. Adesso i giudici d’Assise hanno emesso la sentenza di primo grado: ergastolo. Al figlio di Lupo è stata riconosciuta una provvisionale subito esecutiva di 60.000 euro.

teleacras angelo ruoppolo