Gero Micciché intervistato da “La Repubblica”

intervista Repubblica a Gero Micciché

Il giornalista e autore di videogiochi agrigentino Gero Micciché è stato intervistato dal quotidiano La Repubblica riguardo la fuga dei cervelli in Italia, specie in settori altamente innovativi. In un periodo in cui l’economia si confronta con le sfide poste dall’innovazione tecnologica e una crisi che ha portato a numerosi licenziamenti di massa, Micciché offre vari spunti di riflessione.
Durante l’intervista, Gero Micciché ha evidenziato come, nonostante un contesto economico globale turbolento, con l’inflazione che morde le economie e la rivoluzione prospettata dalle nuove intelligenze artificiali, vi sia un crescente bisogno di figure professionali altamente specializzate nel settore dei videogiochi e della tecnologia. Questo bisogno si scontra però con una realtà italiana fatta di carenze strutturali e di un tessuto imprenditoriale non sempre pronto ad accogliere l’innovazione con la velocità richiesta dai tempi moderni.
Micciché, che ricopre anche il ruolo di docente di Produzione e Project Management presso la prestigiosa Digital Bros. Game Academy, non si è limitato a dipingere un quadro delle difficoltà ma ha sottolineato che, nonostante l’attuale crisi, è importante guardare al futuro con ottimismo, valorizzando le competenze in campi emergenti come l’intelligenza artificiale, che rappresenta un’occasione non solo per i videogiochi ma per l’innovazione tecnologica più in generale.
L’intervistato ha poi lanciato un allarme sulla carenza di profili esperti nel nostro paese, un fenomeno che vede l’Italia a un bivio cruciale: da un lato ci sono giovani talenti, promettenti ma costretti a guardare all’estero per trovare quelle opportunità di crescita professionale e quei salari adeguati che il nostro sistema attuale fatica a garantire. Dall’altro, vi è la consapevolezza che questa fuga di cervelli rappresenti un’opportunità perduta per l’Italia, che investe nella formazione di queste menti brillanti ma poi assiste impotente alla loro partenza verso realtà più accoglienti e stimolanti.
Interpellato da Teleacras per un commento, Micciché ha fatto un appello alle istituzioni, al mondo imprenditoriale e al sistema educativo italiano affinché si crei un ambiente più favorevole all’innovazione e alla crescita professionale dei giovani. Ha enfatizzato la necessità di politiche che incentivino il ritorno dei talenti italiani dall’estero (al contrario di quanto fatto recentemente dal governo italiano, che hanno abbassato gli incentivi per il rientro dei cervelli) e la creazione di un ecosistema che favorisca l’investimento in settori chiave come quello dei videogiochi, che può rappresentare una leva strategica per il rilancio dell’economia nazionale.
L’intervista di Gero Micciché a La Repubblica si pone dunque come un momento di riflessione critica sulla situazione attuale, ma anche come una chiamata all’azione per invertire la tendenza della fuga dei cervelli e per costruire un futuro in cui l’Italia possa realmente competere sul piano dell’innovazione globale.