Regione, ok al testo di legge “anti – impugnative”

La giunta regionale approva il testo di legge per superare le impugnative del Consiglio dei ministri alla Finanziaria. Gli articoli interessati. Ok al voto ad ottobre per le Province.

La giunta regionale ha approvato un disegno di legge intitolato “Impegni governativi”. Si tratta di uno strumento utilizzato a fronte dell’impugnativa da parte del Consiglio dei ministri di alcune norme contenute nella Finanziaria. Per un gruppo di articoli, impugnati innanzi alla Corte Costituzionale, si propone direttamente l’abrogazione. E per altri si propone la modifica “sulla base – si legge nel testo – della leale collaborazione fra lo Stato e la Regione, e nel rispetto degli impegni assunti dal governo regionale per superare le ipotesi di incostituzionalità”. In particolare, il presidente della Regione, che firma il disegno di legge, ha proposto, tra gli altri, la riformulazione di articoli considerati caratterizzanti per il loro valore sociale, come la norma che prevede gli incentivi per i medici impiegati in strutture periferiche o di provincia. E poi l’articolo per l’adeguamento tariffario delle strutture riabilitative per disabili psico-fisico sensoriali, per le comunità terapeutiche assistite, per le residenze sanitarie assistenziali e per i centri diurni per soggetti autistici. Prevista anche la riscrittura, quindi la proposta di modifica, dell’articolo per la progressione dei dipendenti regionali assunti in base alla legge regionale numero 20 del 1999, a favore delle vittime della mafia e dei loro familiari, riservando il 50 per cento dei posti disponibili ed estendendo il beneficio a tutto il personale in possesso dei requisiti richiesti. Inoltre, fino al 31 dicembre 2025, e nell’attesa che sia definita una disciplina statale, il disegno di legge prevede che la stessa legge 20 del ‘99 si applichi anche alle donne vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso, e ai figli delle vittime di femminicidio. Il testo approvato dalla giunta introduce inoltre alcune modifiche alla disciplina delle ex Province fino all’approvazione della legge nazionale di riforma e al ripristino dell’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri provinciali. In attesa di ciò, e nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio che impone l’elezione indiretta, il governo regionale ha disposto il voto indiretto, di secondo grado, ovvero votano solo sindaci e consiglieri comunali di ciascuna provincia, in una delle domeniche comprese tra il 6 e il 27 ottobre 2024. Gli attuali commissari di nomina regionale saranno in carica fino alla costituzione dei nuovi organi. Il testo di legge governativo sarà adesso trasmesso all’Assemblea Regionale per il dibattito e l’approvazione definitiva.

teleacras angelo ruoppolo