LA CITTA’ DEGLI OPPORTUNISTI
di Paolo Cilona
Carissimi amici di Agrigento, la nostra città e’ la capitale dei paradossi. Chi si indigna per le cose che non funzionano e che sono tante : viabilità, pulizia, posteggi, crisi idrica, scempio del verde pubblico, servizi sociali ecc.ecc. viene definito detrattore da parte di chi vive sotto l’ombrellone del potere. C’è una piccola minoranza che si indigna, la maggioranza preferisce fare come la scimmietta che non vede, non sente e non parla. Di sicuro lo fa per un interesse ben preciso, per continuare a fare i propri comodi. È ormai un problema atavico quello del mancatocambiamento dei gruppi di potere. È l’unica città del nostro Paese dove è venuta sempre meno l’alternanza del governo cittadino. Alla fine dell’800 tutti liberali con Nicolò Gallo, nel primo decennio del ‘900 tutti popolari di padre Sclafani, negli anni Venti tutti fascisti, dal 1946 al 1992 tutti democristiani, dal 1993 al 2023 tutti Berlusconiani, dal 2024 tutti meloniani. In verità sono sempre gli stessi gruppi di potere a governare quella che era la più bella città dei mortali. Il motivo principale sta nel suo storico DNA ovvero quello di cogliere sempre benefici personali ancor prima di difendere il bene pubblico. Non possiamo chiedere di più alla città impersonata da oltre 8 mila impiegati soggiogati e condizionati dai soliti gruppi di potere. Per uscire da questa grave realta’ bisogna cambiare strada e direzione. Del resto non possiamo chiedere molto agli agrigentini che al referendum(monarchia o repubblica) voto’ l’ 88 per cento per il Re. Ogni popolo si merita i rappresentanti che ha votato.