Schifani e la “campanella delle riforme”
Il presidente della Regione proporrà le selezioni pubbliche per i ruoli strategici nella sanità e nel sottogoverno, e lo stop al voto segreto indiscriminato. L’intervento di Schifani.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, non demorde. Dopo il rimprovero alla sua stessa maggioranza di essere stata protagonista di un “balletto inqualificabile” sulle nomine nella Sanità, adesso rincara la dose e prospetta rimedi concreti. E afferma: “In tema di nomi e di ruoli strategici per la salute dei cittadini, forse scelti dai partiti e non da coloro ai quali la legge attribuiva tale potestà, proporrò una modifica legislativa che imporrà selezioni pubbliche per la individuazione di queste figure strategiche per l’efficienza e l’organizzazione dell’offerta sanitaria pubblica”. Poi Schifani ritiene utile che la stessa selezione pubblica sia estesa nelle cariche di sottogoverno. E aggiunge: “La stessa proposta legislativa introdurrà criteri soggettivi più rigorosi nella individuazione della governance degli enti regionali. No a ‘tuttologhi’ di comodo. E sono contrario all’aumento delle poltrone negli enti locali anche se a costo zero. Daremmo un pessimo segnale ai nostri cittadini che dalla politica si aspettano sobrietà e responsabilità”.
Poi il presidente della Regione medita altrettanti rimedi alla pratica del voto segreto all’Assemblea Regionale, causa di sgambetti e trasversalità: “Chiederò a tutti i partiti di astenersi da quel killeraggio del voto segreto che qui in Sicilia può essere irresponsabilmente chiesto su ogni argomento, contrariamente a ciò che avviene nel parlamento nazionale”. Poi Schifani auspica un rilancio della qualità della politica, “a volte caratterizzata – spiega – da esperti in ipocrisia e sapienza affabulatoria, e che consente di ammaliare l’opinione pubblica senza mettersi in discussione con azioni e scelte forti di rottura di un sistema stratificato di false promesse e poco coraggio. Mi confronto quotidianamente con un sistema politico legittimato dal voto popolare ma a volte distante anni luce da quello in cui ho militato per molti anni, lontano dall’assunzione di grandi responsabilità in coraggiose scelte di rottura di un passato dove il consociativismo ed il clientelismo l’hanno fatta da padrone sulla trasparenza e la meritocrazia”. E poi in conclusione sottolinea: “Penso che la mia forza consista nella mia non condizionabilità da parte di qualche finto amico, e nel rigetto di ogni mediazione al ribasso per placare la riottosità strumentale di qualcuno. Andremo avanti a testa alta ma con senso di responsabilità per evitare di farci trascinare in manovre di palazzo. Lavoreremo incessantemente nel solco di questi concetti, senza sconti di sorta, fin quando i siciliani ce lo consentiranno e lo vorranno. La campanella del cambiamento di alcune regole è nelle nostre mani. A noi saperla suonare. Noi ce la metteremo tutta”.
teleacras angelo ruoppolo