LA VILLA DEL SOLE E LE ISTITUZIONI DEL NOSTRO SCONTENTO
di Paolo Cilona
: Lo sdegno e’ generale. Lo scempio della Villa del Sole non e’ stato accolto bene dalla gente. Chi si trova al cospetto del luogo pronuncia ed esprime il suo totale dissenso contro la decisione presa dall’ Amministrazione comunale. Eppure non abbiamo mai sentito da parte dei componenti della Giunta né tantomeno dei diciotto consiglieri cementisti una parola di biasimo, di autocritica, magari esprimendo il proprio rimorso a fronte della presenza invasiva del serpentone edilizioche si sta ultimando. Attorno alla distruzione del verde pubblico regna il rimpianto della gente agrigentina. İl silenzio da parte di chi comanda la città costituisce grave offesa verso la comunità. Nessun pentimento dei cementisti e nessun risveglio di tromba da parte delle autorità preposte ai controlli di legge. İl silenzio avvolge gli esposti, le interrogazioni alla Regione siciliana e al Parlamento nazionale, alla Soprintendenza. La vicenda della Villa del Sole fa tornare alla mente un vecchio ritornello di un sindaco di un paese della nostra provincia che anziché prevenire e combattere l’abusivismo amava dire ai suoi cittadini elettori :” Costruisci e futtitinni”. A conclusione dei lavori chi avrà poi il coraggiodella demolizione nel caso in cui il progetto non risultasse conforme alla normativa ? E qui le ipotesi sono tante. Ricorsi e controricorsi per poi invocare la “santa dei miracoli” chiamata da tutti “Santa Prescrizione”. Se poi l’opera è stata realizzata nel rispetto della normativa essa resterà in piedi tra gli applausi dei cementisti ma non dal popolo.