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IN “LUMIE DI SICILIA” LA RIVOLTA DEGLI UMILI SICILIANI CONTRO GLI “ARRINANZATI” DEL POTERE [gallery e video]

Testo, foto e video di Diego Romeo

Lo Spettacolo ( in due tempi tratto dall’omonimo atto unico e dalla novella “L’abito nuovo”  adattamento e regia Francesco Bellomo) è andato in scena al “Teatro Pirandello” il 2 e 3 novembre .. Con: Francesco Mirabella, Nadia Perciabosco,Veronica Rega, Francesca Somma, Elena Cianni, Antonio Coppola .  “Lumie di Sicilia” racconta la storia di Micuccio Bonavino,unumile maestro di ottavino nella banda del suo piccolo paese. La sua vita cambia quando scopre il talento canoro di Teresina,una ragazza ancora più povera di lui, di cui si innamora perdutamente. Con sacrifici enormi, Micuccio fa di tutto per aiutarla a inseguire il sogno artistico, arrivando a vendere un piccolo podere per finanziare i suoi studi di canto a Roma.  Nel suo cuore, Micuccio coltiva la speranza di sposare Teresina. Ma la ragazza, ormai diventata una celebrità conosciuta come Sina Marnis,vive una realtà completamente diversa. Immersa nel mondo dello spettacolo e del successo, Sina ha ormai tagliato i legami con il passato e con Micuccio. L’unica connessione rimasta è Marta la madre di Teresina, che continua a nutrire un affetto sincero per Micuccio, pur seguendo la figlia nella sua nuova vita lontana.   Quando Micuccio, dopo una lunga attesa, decide di andare a Roma per rivedere Sina, l’incontro si rivela devastante. La donna che un tempo conosceva e amava è ora irriconoscibile, irraggiungibile. Micuccio, che aveva portato con sé le lumìe di Sicilia,simbolo della loro terra e del legame affettivo che ancora sentiva, si rende conto che la Sina che ha davanti non è più la Teresina semplice e genuina che lui aveva amato.   Nel momento cruciale, è Micuccio a dire a Sina che non è degna di quei frutti, simbolo delle loro radici e del sacrificio che lui aveva fatto per lei. “Non sono per te… non sei più la mia Teresina,” afferma con dolore, facendo capire che non c’è più spazio nella vita di Sina per quei ricordi semplici e puri. Micuccio, ferito e deluso, decide di rompere ogni legame con il passato e con Sina, accettando che la donna che amava non esiste più. Fin qui la novella di Pirandello. Il regista Bellomo a questo punto con un’alzata di ingegnodella sua creativita vi innesta un secondo tempo dove utilizza la vicenda del protagonista di un’altra novella di Pirandello, “L’abito nuovo” che Pirandello e il grande Eduardo avevano scritto a quattro mani per la scena. . Bellomo da par suo opera i dialoghi ad incastro e ne trasporta la vicenda negli anni 70, rivestendola di un umore più eduardiano che pirandelliano. Lo scrittore agrigentino non riuscì a vedere la messa in scena perché passò a miglior vita due giorni dopo. Ecco come Bellomo ha allestito il secondo tempo attraverso la sua sinossi rilasciata in esclusiva a Italyflash. “La vicenda prende una piega inaspettata nel secondo tempo, ispirato alla novella “L’abito nuovo”. Dopo l’allontanamento di Sina, accade qualcosa di imprevisto: Sina, seppur attratta dal successo e dalla bella vita, torna da Micuccio e decide di sposarlo. Dalla loro unione nasce una figlia, Fina,ma la serenità dura poco. Sina, insoddisfatta dalla vita familiare, abbandona nuovamente Micuccio e Fina per riprendere la sua carriera nei migliori teatri del mondo.  Diciotto anni dopo, Sina muore tragicamente in un incidente, lasciando a Micuccio una cospicua eredità. Micuccio è profondamente combattuto se accettare o meno quel lascito, poiché rappresenta il frutto di una vita di successi e abbandoni che lo ha sempre ferito. È una ricchezza che lo lega a una donna che, nonostante il legame affettivo, lo ha tradito e dimenticato. In questo secondo tempo, la trama si arricchisce di elementi simbolici ed emozionali, culminando con un momento onirico: il fantasma di Sina appare a Micuccio in sogno, e, insieme alle pressioni della figlia di zia Marta e del notaio, lo spinge a riconciliare il suo passato accettando l’eredità. Micuccio, dopo giorni di riflessione e tormento, riappare in scena con un magnifico abito nuovo,simbolo di un nuovo inizio e della sua definitiva trasformazione interiore. L’integrazione tra l’atto unico “Lumie di Sicilia” e la novella “L’abito nuovo” crea uno spettacolo in due tempi che esplora le dinamiche del cambiamento personale, il peso delle scelte e il rapporto tra passato e presente. La combinazione di dramma e ironia, così come il tema della ricchezza non solo materiale ma anche spirituale, danno vita a una riflessione profonda sulla condizione umana .”

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