La “No List” del 2025, i luoghi da non visitare secondo Fodor’s: perché con Bali e l’Everest c’è anche Agrigento
Agrigento è senz’altro in buona compagnia. Solo che la compagnia è quella che – secondo la rivista Usa Fodor’s ripresa da diversi quotidiani britannici e svizzeri – è meglio non frequentare.Si tratta cioè delle destinazioni che i turisti dovrebbero evitare nel 2025. Un colpo basso per Agrigento che è comunque “non consigliata” insieme, ad esempio, a Bali, la strada panoramica in Scozia, e la cima dell’Everest (a un’altra dozzina di destinazioni). In genere si tratta di questioni legate all’inquinamento o del sovraffollamento che fa sì che i turisti non siano ben accetti dalla comunità locale, oppure – come per Venezia, Barcellona, le Canarie, Maiorca o Lisbona – perché i proprietari delle case preferiscono affittare ai turisti facendo schizzare alle stelle il prezzo delle locazioni per i residenti.Si chiama “No List” e serve – secondo la rivista – a evidenziare le destinazioni in cui il turismo sta esercitando pressioni insostenibili sul territorio e sulle comunità locali. Ci sono dunque Bali, ma anche Barcellona, Maiorca, Venezia, le Canarie e Lisbona, ma pure Koh Samui, in Thailandia, il Monte Everest, le Isole Vergini Britanniche, Kerala in India, Kyoto e Tokyo in Giappone, Oaxaca in Messico e la costa Nord scozzese.
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Ma perché Agrigento
Ma per Agrigento c’è un problema che ha ormai varcato i confini della Sicilia e che sta danneggiando concretamente l’economia: la crisi idrica «che potrebbe essere ulteriormente aggravata dall’aumento del turismo». «La città – scrive Fodor’s – si sta preparando a diventare la Capitale italiana della cultura nel 2025, il che probabilmente comporterà un aumento del numero di visitatori. Tuttavia, l’area sta affrontando una grave crisi idrica che potrebbe essere ulteriormente aggravata dall’aumento del turismo. Ad Agrigento le riserve vengono regolarmente immagazzinate in cisterne e si approvvigionano con le autobotti. Ora – rileva la rivista – il cambiamento climatico e una siccità prolungata stanno spingendo la situazione a un punto critico». Si rileva che «i piccoli hotel stanno lottando per fornire una fornitura d’acqua costante ai loro ospiti. Quest’estate, alcune strutture hanno limitato le prenotazioni ad agosto perché non potevano garantire servizi igienici con scarico o docce funzionanti».
Il sindaco Miccichè: «Macché…»
Una “No List” che non piace per niente al sindaco di Agrigento Franco Miccichè: «Agrigento come la Sicilia intera, è stata investita da una stagione di siccità senza precedenti storici. La capienza degli invasi è stata quasi del tutto esaurita, e le fonti di approvvigionamento si sono rivelate presto insufficienti tanto che il Governo nazionale ha riconosciuto come emergenza nazionale la crisi idrica in Sicilia. Tuttavia – ha aggiunto il primo cittadino – da parte nostra, come da parte di tante altre amministrazioni in Sicilia, è stato profuso il massimo impegno affinché fossero razionalizzate le risorse idriche a disposizione, avviando nel frattempo, in sinergia con il governo della Regione, una serie di interventi a breve, medio e lungo termine. Cito a tal proposito due interventi su tutti: l’attivazione di un dissalatore tra Agrigento e Porto Empedocle entro giugno 2025 e la ristrutturazione della rete idrica della città di Agrigento i cui lavori inizieranno entro dicembre». Poi Miccichè ci tiene a sottolineare alcune imprecisioni: «Le strutture turistico – ricettive, non sono incorse in così gravi difficoltà da determinare un annullamento delle prenotazioni o, peggio ancora, la chiusura. Eventuali problemi sono stati risolti tramite autobotti. Il trend positivo intenso di presenze turistiche, che da sempre caratterizza Agrigento durante le miti stagioni, è stato confermato, se non incrementato, anche nel 2024, e ciò induce a ritenere che allo stesso modo, anche nel 2025 il settore turistico – ricettivo e, in genere, la capacità di accoglienza della città non subiranno alcun pregiudizio. Io vi invito invece a visitare Agrigento e dintorni, immedesimandosi nel nostro patrimonio dell’umanità culturale, storico, artistico e paesaggistico, partecipando alle tante iniziative collegate all’evento “Capitale della Cultura”. Non li deluderemo».
Fonte la Sicilia