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Inchiesta Dda su Sciacca: invocate quattro condanne

Invocate quattro condanne, fino a 20 anni di carcere, nell’ambito di un’inchiesta ruotante intorno alla famiglia mafiosa di Sciacca. I dettagli.

L’ 11 luglio del 2024 la Guardia di Finanza di Palermo e Sciacca, su delega della Procura antimafia di Palermo, ha arrestato a Sciacca 7 indagati, su complessivi 22, nell’ambito di un’inchiesta ruotante intorno alla famiglia mafiosa di Sciacca. Gli si contestano a vario titolo i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione e illecita concorrenza aggravate dalla finalità di agevolare Cosa nostra, scambio elettorale politico-mafioso e traffico illecito di rifiuti. Lo scorso 5 maggio quattro imputati sono stati ammessi al giudizio abbreviato. Si tratta di Domenico Friscia, 61 anni, presunto reggente della famiglia mafiosa di Sciacca, e Giuseppe Marciante, 37 anni. E poi Vittorio Di Natale, 49 anni, ex consigliere comunale di Sciacca, e Rosario Catanzaro, 65 anni, imputati di scambio elettorale politico-mafioso. Ebbene adesso la Procura, a conclusione della requisitoria, ha invocato 20 anni di reclusione a carico di Domenico Friscia, poi 13 anni per Giuseppe Marciante, poi 8 anni per Vittorio Di Natale e 6 anni e 8 mesi per Rosario Catanzaro. Dall’inchiesta è emerso, tra il 2020 e il 2023, un capillare controllo economico del territorio da parte della famiglia mafiosa di Sciacca soprattutto nel settore degli appalti, in particolare costruzioni e movimento terra, con costanti tentativi di inserimento con i sub-appalti e le forniture. Ed ancora: condotte estorsive, di illecita concorrenza con minaccia o violenza, e di usura in danno di imprenditori estranei alla cerchia fiduciaria del presunto capomafia, Domenico Friscia. Tra le grinfie presunte criminali sarebbero stati i lavori relativi al depuratore, la rete fognaria, l’area portuale e l’hub vaccinale di Sciacca. Poi l’asilo comunale di Menfi, lo sgombero e ripristino del manto stradale nel Comune di Lucca Sicula, il ripristino della pavimentazione stradale di collegamento in alcune contrade del Comune di Caltabellotta, e l’intervento di recinzione dell’area posta sotto sequestro giudiziario a Scala dei Turchi a Realmonte. Nel mirino, infine, le elezioni comunali di Sciacca del 2022. In tale contesto, il presunto boss, Domenico Friscia, con l’intermediazione di Rosario Catanzaro, avrebbe incontrato il candidato al Consiglio comunale Vittorio Di Natale, per garantirgli appoggio politico, configurando il reato di scambio elettorale politico – mafioso.

teleacras angelo ruoppolo

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