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LETTERA APERTA a Italyflash

LETTERA APERTA

A ITALYFLASH

Gentilissimo direttore Diego Romeo,

le scrivo questa lettera perché almeno qui mi sento libero di scrivere. Agrigento è una delle città più belle della Sicilia e tra le più belle d’Italia, trattata male sia dai suoi abitanti che dagli amministratori che si sono succeduti. Noi non abbiamo percezione della cosa comune, ancora oggi non capisco perché se la differenziata funziona che bisogno ci sia di gettare i rifiuti per strada? O che bisogno c’è di parcheggiare l’auto in doppia e tripla fila se c’è un posto a 20 metri da lì? Detto questo, le scrivo perché la nostra è una città dove si preferisce protestare via social che in piazza. A maggio di quest’anno, quando iniziano i problemi idrici, cominciano a vedersi, a leggersi, le prime rimostranze via social. Bisogna ricordarsi che Maggio è il mese durante il quale i turisti cominciano a prenotare le vacanze estive. Il turista guardandosi intorno legge dei problemi idrici della nostra città e ha tre vie, la prima è non venire, la seconda è venire ma alloggiare nei paesi limitrofi, la terza telefonare e chiedere garanzie. Ci ritroviamo così che Agrigento città ha un calo della presenza turistica, mentre le strutture dei quartieri periferici (Maddalusa, Vill. Mosè, San Leone ) e quelle dei paesi più vicini hanno avuto un’impennata nelle prenotazioni. Il messaggio che è arrivato via social è quello che la carenza di acqua è solamente nel centro storico della nostra città. Caro professore, come le dicevo, la protesta via social non solo non ha portato nessun beneficio in termini di risoluzione del problema idrico ma ha avuto degli effetti negativi sulla presenza turistica nella nostra città. Qualcosa di diverso si è avuto quando si è scesi in piazza ( e il sottoscritto ha partecipato), soprattutto la seconda volta (senza bandiere e nè vessilli), la protesta in piazza ha smosso le acque (sigh). Caro professore, nelle città e nei paesi che vivono di turismo si evitano le istanze via social, vediamo il caso di Mondello invasa dai rifiuti, dove solamente alcuni turisti postano le foto ma non chi ci abita o chi ci lavora, o Trapani che ha una carenza idrica per la prima volta nella sua vita, di oltre 20 giorni, ma queste informazioni non escono dalla città. Quello che voglio dire è che noi, il primo io l’ho fatto sabato quando nell’ambito di ATHENA FESTIVAL ho incontrato il sindaco e mi sono lamentato con lui per i vari problemi, dobbiamo protestare anche in maniera energica ma nelle sedi opportune. I social hanno portato all’imbruttimento dell’agrigentino, alla fomentazione di odio per chi la pensa diversamente. Giustamente alcuni dicono che la satira è e deve rimanere libera, ma io dico che TUTTI NOI DOBBIAMO RIMANERE LIBERI DI PARLARE E DI PENSARE, TUTTI. Non si possono vedere attacchi social molto duri e volgari contro chi dopo anni torna nella sua città d’origine e la trova bella, o contro chi come me riporta le parole di turisti che pensano di investire su Agrigento, o, per finire, contro il giornalista Massimo Gramellini che invita i cittadini di Agrigento a non lamentarsi ma a rimboccarsi le maniche. Caro professore, io ho investito qui e voglio rimanere qui, ma non mi ritrovo più in questo odio verso chi ama Agrigento ma lo dimostra diversamente, perché ognuno di noi è diverso. Io protesto di presenza, nelle sedi opportune, perché mia nonna diceva ” i robi lordi si puliziano a casa e non na chiazza”. Grazie

Alessandro Accurso Tagano

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