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Capitale Cultura”, Mattarella ad Agrigento, il video integrale

Ad Agrigento si è svolta la cerimonia inaugurale di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, un’occasione che rappresenta non solo l’inizio di un anno di eventi, ma un vero e proprio manifesto di ciò che la cultura può rispecchiare per una comunità: identità, dialogo, inclusione e visione. Il battesimo ha avuto luogo nello splendido Teatro Luigi Pirandello, simbolo della tradizione culturale agrigentina, ed è stato trasmesso in diretta su Rai3. Questo prestigioso riconoscimento, assegnato dal Ministero della Cultura, non solo celebra il valore storico e artistico di Agrigento, ma ne proietta il nome su scala nazionale e internazionale come epicentro di riflessione e innovazione culturale. A rendere speciale questa giornata è stata la partecipazione attiva della comunità locale, con 400 studenti di vari istituti del territorio. 

La cerimonia è iniziata con l’esecuzione dell’Inno Nazionale, a cura del Conservatorio di Musica Arturo Toscanini di Ribera. Sul palco la conduzione di due volti noti del panorama televisivo e giornalistico: Beppe Convertini e Incoronata Boccia, che hanno intrattenuto gli spettatori in un viaggio tra musica, parole e riflessioni. Tra i momenti di rilievo della mattinata: la proiezione del video “Curri Peppi’”, un omaggio al percorso che ha portato Agrigento a essere designata Capitale Italiana della Cultura 2025. A seguire, il monologo dell’attore Gianfranco Jannuzzo, tratto dal testo “Girgenti Amore Mio”, che ha allietato il pubblico con la sua narrazione intima e poetica, accompagnato dalle note della chitarra del maestro Francesco Buzzurro. E poi, le riflessioni di Natalia Re, Presidente del Movimento Italiano della Gentilezza, che ha divulgato un messaggio di sensibilità e attenzione verso il prossimo, valori essenziali, capaci di costruire legami autentici e duraturi tra l’individuo e la comunità. E ancora, l’attrice e scrittrice Romina Caruana ha offerto un contributo di grande intensità emotiva, leggendo alcuni passaggi del suo testo “È solo un gioco di anime”, evidenziando come la letteratura possa diventare uno specchio delle nostre fragilità e al contempo uno strumento per rafforzare la nostra umanità. Una serie di interventi che, oltre ad arricchire il programma con contenuti di grande spessore, hanno messo in luce un aspetto fondamentale della cultura: la sua capacità di non essere solo estetica, ma anche profondamente etica. In questo spazio di dialogo e confronto, valori come gentilezza, empatia e accoglienza trovano il loro significato più autentico, diventando il filo conduttore di un percorso culturale che abbraccia l’altro come parte di sé. 

La giornata ha visto, inoltre, i contributi di figure istituzionali e culturali di primissimo piano: il Direttore della Fondazione Agrigento 2025, Roberto Albergoni, il Presidente della Fondazione, Giacomo Minio, il Sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Culmine della cerimonia è stato l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a testimonianza del valore e del significato di questo importante traguardo per la città di Agrigento. 

Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, a conclusione della cerimonia ha dichiarato: “Entusiasmo, orgoglio, responsabilità, determinazione, impegno: ecco ciò che ha indotto in noi la prestigiosa partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione di ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025’. E’ stata una manifestazione memorabile, che traccia una impronta indelebile, la prima, all’alba dell’anno destinato a rilanciare la città di Agrigento e la sua provincia alla ribalta internazionale, forte e fiera del suo inestimabile patrimonio artistico, storico, archeologico, culturale, monumentale e paesaggistico. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti al teatro Pirandello per accogliere il presidente Mattarella e per partecipare al battesimo di ‘Agrigento Capitale Italiana della Cultura’: tra gli altri, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il presidente della Regione, Renato Schifani, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, il prefetto Salvatore Caccamo, la Fondazione Agrigento 2025, gli assessori regionali, i deputati regionali e nazionali, sindaci, amministratori, esponenti delle Istituzioni”. 

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha affermato: “Agrigento, con l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione, intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la Sicilia ha già avviato.” 

Nel corso della cerimonia, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha sottolineato: “Agrigento può essere il cardine della rinascita di un territorio ricco di complessità, prodotto delle innumerevoli civiltà che sono fiorite, sfiorite e rifiorite, modello di una Sicilia orgogliosamente speciale. Espressione di una armonia e di un dialogo euromediterraneo”. 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del proprio intervento, ha affermato: “Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull’istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà”. E ha aggiunto: “Per Empedocle l’unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa, la separazione invece era causa di morte. Un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre, rigenerare coesione, di procedere insieme. Lo chiede il ricordo dei morti delle guerre che insanguinano l’Europa, il Mediterraneo e altre regioni del pianeta. Lo impongono le tragiche violazioni dei diritti umani che cancellano la dignità, e la stessa vita. Lo esigono le disuguaglianze crescenti. Le povertà estreme, le marginalità”. Poi ha proseguito: “Natura, storia, cultura sono elementi del nostro patrimonio genetico. Le metropoli italiane, mete di turismo crescente, non sono i soli centri di gravità. La ricchezza del nostro Paese sta nella sua pluralità. Nella sua bellezza molteplice. A fornire pregio particolare all’Italia sono proprio le sue preziose diversità, le cento capitali che hanno agito, nell’arco di secoli, come luoghi capaci di esprimere comunità. Un tesoro da investire per il domani dei nostri figli. Tante realtà, nelle Regioni d’Italia, detengono inestimabili risorse, numerose rischiano di deperire senza cura adeguata”. 

Dunque, si prospetta un anno di sfide e opportunità per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, un’occasione concreta per consolidare il ruolo della città come crocevia culturale e strategico nel Mediterraneo, nel solco di un percorso lungo, ricco di eventi, incontri, spettacoli, mostre e riflessioni che coinvolgeranno non solo la Agrigento e la Sicilia, ma tutto il Paese. La cultura è il collante che unisce passato e futuro, tradizione e innovazione, radici locali e orizzonti globali. Agrigento si appresta a vivere e far vivere un anno straordinario, in cui ogni cittadino, ogni ospite, ogni visitatore sarà parte di un mosaico unico e irripetibile.

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