QUANDO LA FRANA SALVO’ AGRIGENTO E L’INTEGRITA’ DELLA SUA VALLE

di Diego Romeo
Mentre il Tour Vespucci inalbera le consumate glorie agrigentine dall’altro canto la CNN è più realistica e decanta la nostra penuria d’acqua suscitando gli alti lamenti delle città interessate che dimenticano di avere votato gente poco perbene. Nell’immemore Agrigento che si vuole bella e pindarica, quest’ anno ricorre il 58* anniversario della sua frana.. Era il 19 luglio 1966. Dalla relazione di Michele Grappelli si evince che:” Gli uomini in Agrigento hanno errato fortemente e pervicacemente, sotto il profilo della condotta amministrativa e delle prestazioni tecniche, nelle veste di responsabili della cosa pubblica e come privati operatori. İl danno di questa condotta, intessuta di colpe coscientemente volute, di atti di prevaricazione compiuti e subiti, di arrogante esercizio del potere discrezionale, di spregio della condotta democratica, è incalcolabile per la città di Agrigento…La città dei colli non è più l’Agrigento di un tempo”. A rileggere attentamente l’atto deliberativo approvato un anno fa da 16 consiglieri comunali in carica in ordine alla variante urbanistica per la distruzione della Villa del Sole con il quale è stata approvata la deliberazione, confermano in pieno le parole di Michele Grappelli:”İn Agrigento gli uomini hanno pervicacemente errato”. Un’ attualità degli amministratori di ieri e di oggi. İl lupo perde il pelo ma non il vizio. Oggi assistiamo con il silenzio assoluto della gente e delle istituzioni al più grande scempio del verde pubblico della città. Allora occorre ricordare la giornata della Frana deponendo un fiore all’ingresso dell’ex Villa del Sole.