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RABBIA E PROTESTE PER L’ACQUA. AGRIGENTO RINNOVA LA SUA DISPERAZIONE

Di Paolo Cilona

Alla marcia di protesta per l’acqua abbiamo riscontrato tantissima rabbia da parte della gente. Un solo grido si udiva “vogliamo l’acqua”. Un desiderio civico negato da sempre da una classe politica inadeguata,  faccendiera e dispersiva delle risorse idriche. Vedi  Sicilia Acque con i suoi passaggi societari. Nella gestione dell’acqua pubblica emerge il ricordo di Girgenti acque, sciolta per tanti gravi motivi. La gente vuole una gestione dell’acqua impeccabile, puntuale e capace di affrontare le emergenze dovute negli ultimi tempi alla siccità. Di sicuro in modo paradossale l’attuale gestione  dell’Aica fa acqua da tutte le parti. La gente di Agrigento ha protestato con la ragione di un diritto negato. E così migliaia di cittadini hanno sfilato dalla piazza Cavour alla piazza Vittorio Emanuele dove le giovani ragazze Cucchiara e Guida hanno spiegato i motivi della protesta. Tanti i cartelloni delle varie associazioni presenti alla protesta. Tra i tanti si notavano quelli del Cartello sociale, della Lega ambiente, del Comitato per l’aeroporto di Agrigento e quello del quartiere Fontanelle. Tra i manifestanti anche un grande manifesto di Sciacca. İn verità c’erano tutti: giovani, anziani, adulti. Si son viste pure tante giovani mamme con bambini piccoli a loro fianco. Assenti il sindaco, il vice sindaco, il presidente del consiglio e soprattutto i sedici consiglieri che con il loro voto in Consiglio comunale hanno dato il via allo scempio della Villa del Sole. L’unica presenza quella del presidente dell’Aica  Settimo Cantone il quale a seguito di una contestazione da parte di alcuni agrigentini e’ stato costretto a lasciare piazza Cavour. A fronte dei viaggi in Africa da parte della presidente del Consiglio di aiutare le popolazioni del continente nero farebbe bene a destinare tantissime risorse alla Sicilia e in particolare alla provincia di Agrigento che non gode di infrastrutture necessarie come strade, autostrade, aeroporto, reti: idriche, fognarie, elettriche. La settima potenza del mondo non può e non deve negare l’acqua agli agrigentini. Cosi e’ se vi pare direbbe il nostro Pirandello.A Conclusione della protesta il prefetto Romano ha ricevuto don Mario Sorce presidente del Comitato promotore della protesta.

Paolo Cilona

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